Il dott. Claudio Cresti a Livorno è psicoterapeuta familiare e sistemico relazionale, ovvero segue un modello di intervento terapeutico in cui l’oggetto di osservazione è la relazione fra gli individui in un certo contesto (o sistema).
Si privilegia come sistema proprio la famiglia, all’interno del cui nucleo e nelle cui relazioni si esplicano i sintomi del paziente, che rappresentano comunque una difficoltà dell’intero nucleo familiare. Il paziente è un regolatore omeostatico all’interno della famiglia: si fa carico delle difficoltà relazionali di tutto il nucleo familiare e riporta l’equilibrio. Così il sintomo diventa funzionale al contesto familiare.
Spiega il dott. C. Cresti:
“il cliente che ricevo nel mio studio a Livorno non va considerato come l’individuo malato del nucleo, mentre gli altri sono quelli sani. Tutti i membri fanno parte dello stesso sistema in cui si strutturano le diverse personalità. I sintomi che manifesta il paziente acquistano un significato e una funzione specifica solo all’interno delle relazioni familiari.
Lo scopo della terapia è quello di aiutare il paziente a trovare nuove e più funzionali modalità di ascolto reciproco e di espressione dei bisogni personali, tenendo conto anche del benessere psicofisico di tutto il nucleo familiare e favorendo l’autonomia del sé rispetto agli altri”.
Ci si rivolge a questo professionista per problemi di coppia ma anche per difficoltà personali come difficoltà respiratorie e stress, ansia, disturbi ossessivi compulsivi oppure semplicemente per migliorare il proprio benessere psichico, lavorare con la propria mindfulness grazie a tecniche specifiche e imparare ad attingere al proprio empowerment.
Non bisogna dimenticare che lo psicoterapeuta è uno psicologo o un medico abilitato anche a svolgere attività di psicoterapia dopo aver frequentato un’ulteriore scuola di specializzazione quadriennale riconosciuta dallo Stato (molti psicoterapeuti proseguono la propria formazione attraverso supervisioni con professionisti più esperti).
Lo psicologo-psicoterapeuta non prescrive farmaci, ma utilizza come strumenti la relazione, l’ascolto e la parola. Esistono differenti approcci in psicoterapia, da cui derivano alcune differenze nelle modalità di intervento.